Negli ultimi tempi, colossi come Volkswagen (VW), BASF e SAP stanno affrontando la minaccia di licenziamenti di massa. Una situazione che preoccupa non solo i dipendenti, ma anche gli economisti, mentre il governo tedesco, guidato dalla coalizione semaforo, sembra esitare a reagire. Ma cosa sta davvero accadendo? Dalla Berliner Zeitung
La Crisi di Volkswagen: Un Segnale per Tutta la Germania?
Volkswagen ha annunciato la possibile fine della garanzia del posto di lavoro e la chiusura di stabilimenti in Germania, mettendo a rischio circa 110.000 dipendenti. Tuttavia, questo potrebbe essere solo il primo di una serie di scossoni che si stanno abbattendo sul mercato del lavoro tedesco.
Secondo il Financial Times, i cambiamenti che stanno avvenendo non riguardano solo Volkswagen, ma si estendono a molti settori dell’industria manifatturiera e ad altri ambiti. Posti di lavoro ben pagati sono a rischio, e gli industriali tedeschi devono fare i conti con prezzi energetici elevati, esportazioni in calo e un rapido cambiamento tecnologico.
Dati Preoccupanti sul Mercato del Lavoro
Nel 2019, la Germania registrava un tasso di disoccupazione del 4,9%, uno dei più bassi di sempre. Oggi, quel numero è salito al 6,1%, con regioni come Berlino al 9,9% e Brema all’11,3%.
Pur restando sotto la media dell’Eurozona (6,4%), questi dati nascondono una realtà più complessa. Gli economisti avvertono che i numeri non riflettono la gravità della situazione, in quanto la perdita di posti di lavoro altamente qualificati e ben pagati potrebbe causare danni irreversibili al mercato del lavoro.
Licenziamenti di Massa: Una “Morte per Mille Tagli”
Secondo Carsten Brzeski, capo economista della banca ING, il mercato del lavoro tedesco sta subendo una “morte per mille tagli”. Questa espressione, originaria del cinese lingchi (una forma di tortura lenta), descrive perfettamente la situazione: una serie di piccoli ma costanti tagli di posti di lavoro che, alla fine, possono portare al collasso dell’industria.
Dietro i numeri si nasconde una lenta ma costante perdita di posti di lavoro qualificati nel settore manifatturiero, una tendenza che sembra inarrestabile.
Volkswagen e la Crisi dell’Auto Elettrica
Il settore automobilistico tedesco è in difficoltà, lottando per adattarsi alla transizione verso i veicoli elettrici. Volkswagen ha annunciato che, entro la fine del 2025, più di 1000 posti di lavoro potrebbero essere tagliati nello stabilimento di Zwickau, il più grande d’Europa per la produzione di auto elettriche. La scarsa domanda di veicoli elettrici sta mettendo in crisi l’intero settore.
Secondo un sondaggio condotto dalla società di consulenza Horváth, oltre la metà delle aziende automobilistiche tedesche prevede licenziamenti nei prossimi cinque anni, spostando la produzione all’estero. Dal 2018, l’occupazione nel settore è già diminuita del 6,5% e continua a calare.
Problemi anche nelle Industrie Chimiche e Altri Settori
Non è solo l’automobile a soffrire. Industrie ad alta intensità energetica come quella chimica sono in difficoltà. BASF ha ridotto drasticamente la produzione a Ludwigshafen, con il taglio di 4200 posti di lavoro previsto già per quest’anno, mentre investe dieci miliardi di euro in un nuovo impianto in Cina. Covestro e Evonik, altre grandi aziende chimiche, stanno pianificando riduzioni simili.
Anche nel settore tecnologico le cose non vanno meglio. SAP prevede di tagliare fino a 10.000 posti di lavoro, mentre Miele ridurrà di circa 1300 il suo personale. Altri giganti come Thyssenkrupp e BASF sono in trattativa con i sindacati per determinare l’entità dei tagli.
La Reazione del Governo: Silenzio Assordante?
Con un tale scenario, ci si aspetterebbe una risposta forte dal governo. Tuttavia, finora ci sono state poche reazioni. Il ministro dell’economia, Robert Habeck, ha riconosciuto la grande responsabilità di Volkswagen come datore di lavoro per migliaia di persone e motore dell’innovazione, ma le sue parole sono sembrate lontane dalla realtà. In passato, è stato duramente criticato per aver suggerito che le aziende in difficoltà dovrebbero “semplicemente chiudere” invece di dichiarare fallimento, una posizione che solleva dubbi sulla sua comprensione della gravità del problema.
Cosa Succederà al Mercato del Lavoro Tedesco?
Secondo Ulrich Sittard, partner dello studio legale Freshfields Bruckhaus Deringer, che consiglia le grandi aziende sui licenziamenti, il numero di riduzioni di personale è raddoppiato negli ultimi due anni. “A mio avviso, i licenziamenti nelle grandi aziende tedesche hanno raggiunto il livello più alto dalla crisi finanziaria del 2008″, ha dichiarato.
Mentre il cancelliere Olaf Scholz ha recentemente “salvato” 3000 posti di lavoro presso i cantieri Meyer, gli esperti ritengono che azioni simili siano solo palliativi rispetto alla perdita di decine di migliaia di posti ogni mese.
Conclusione
La situazione del mercato del lavoro in Germania è estremamente preoccupante, con licenziamenti in aumento in quasi tutti i settori industriali. Il governo deve agire rapidamente per evitare un crollo irreversibile del settore manifatturiero e per salvaguardare i posti di lavoro. Nel frattempo, le aziende devono affrontare una serie di sfide senza precedenti, dai costi energetici alle pressioni competitive globali, che mettono a dura prova l’intera economia.