La città di Essen ha deciso di non stare più a guardare e vuole introdurre un cambiamento significativo: i beneficiari del Bürgergeld avranno l’obbligo di lavorare, se idonei. Una mossa che punta a responsabilizzare chi riceve il sussidio sociale e a rafforzare il legame tra aiuti economici e contributo alla società.

Bürgergeld e obbligo di lavoro: Cosa cambierà con queste nuove regole?
Secondo quanto riportato, chiunque riceva il Bürgergeld e sia in grado di lavorare almeno tre ore al giorno dovrà accettare un lavoro di utilità pubblica, assegnato dal Jobcenter. Non si tratta di una scelta: è un obbligo. La città ha anche annunciato che ogni anno tutti i beneficiari di età inferiore ai 65 anni saranno sottoposti a un controllo sanitario per verificare l’idoneità al lavoro.
L’idea è chiara: “Chi può lavorare, deve farlo”, ha dichiarato Silke Lenz, portavoce della città. Il lavoro e l’occupazione devono tornare ad essere centrali, anche per chi non riesce (o non vuole) accedere a un impiego regolare.

Perché Essen vuole introdurre l’obbligo di lavoro?
Dietro questa proposta c’è una critica precisa al Bürgergeld: secondo il piano, il sussidio avrebbe generato una sorta di “atteggiamento sbagliato verso un reddito incondizionato”. In pratica, la prestazione sociale renderebbe troppo semplice per alcune persone accontentarsi del minimo garantito, senza impegnarsi attivamente per migliorare la propria situazione.
Ma Essen non vuole fermarsi qui. La città propone anche di legare il Bürgergeld alla disponibilità effettiva dei beneficiari a collaborare. Questo significa che, secondo il portavoce del Ministero del Lavoro della Renania Settentrionale-Vestfalia, chi rifiuta un lavoro ragionevolmente accettabile potrebbe perdere completamente il diritto al sussidio.

“Per il bene comune”: un messaggio chiaro
Il punto forte del piano è che ogni beneficiario del Bürgergeld, se fisicamente idoneo, deve dare qualcosa in cambio. Lavorare per il bene comune non è solo un’opportunità, ma un dovere per chiunque riceva sostegno economico.
Questa misura è stata accolta favorevolmente dal Ministro del Lavoro della Renania Settentrionale-Vestfalia, Karl-Josef Laumann (CDU), che ha definito il piano come un passo avanti verso un sistema di welfare più equo e rigoroso. Laumann ha sottolineato che il Bürgergeld introdotto nel 2023 ha indebolito gli elementi di “richiesta” e responsabilizzazione, lasciando ai Jobcenter pochi strumenti per stimolare i beneficiari a cercare un lavoro o a migliorare la propria situazione economica.

Come funzionerà il controllo annuale?
Uno dei punti centrali del piano è il controllo sanitario annuale per tutti i beneficiari del Bürgergeld sotto i 65 anni. Questo servirà a stabilire chi è effettivamente idoneo a lavorare. L’obiettivo è chiaro: evitare che qualcuno approfitti del sistema fingendosi non idoneo.
Inoltre, i lavori assegnati dal Jobcenter saranno attività di utilità pubblica, pensate per restituire qualcosa alla comunità. Non è ancora chiaro quali tipi di lavoro saranno proposti, ma probabilmente si tratterà di mansioni legate a settori come il sociale, l’ambiente o i servizi pubblici.
Critiche e sostegno al piano
Come spesso accade, misure di questo tipo dividono l’opinione pubblica. Da una parte c’è chi vede in questa proposta una giusta responsabilizzazione dei beneficiari, dall’altra chi teme che si tratti di un approccio troppo rigido, che potrebbe penalizzare le persone in difficoltà.
Tuttavia, secondo il Ministero del Lavoro, il sistema di welfare deve bilanciare diritti e doveri. E chi riceve aiuti economici deve dimostrare di voler uscire dalla propria condizione di bisogno.
Conclusioni: un passo avanti o un passo indietro?
La proposta di Essen è sicuramente coraggiosa e potrebbe aprire la strada a un cambiamento più ampio in tutta la Germania. Il Bürgergeld con obbligo di lavoro potrebbe diventare un modello per altre città, trasformando il sussidio sociale in uno strumento più bilanciato e partecipativo.