BASF fra Tagli al personale e Dividendi Ridotti: La Nuova Strategia che Preoccupa Investitori e Lavoratori

La più grande azienda chimica d’Europa, BASF, ha annunciato significative modifiche che impatteranno sia i suoi azionisti che i dipendenti. A partire dal 2025, l’azienda prevede di ridurre i dividendi annuali, preparandosi a ulteriori tagli operativi in Germania. Questo è solo l’ultimo passo in una serie di trasformazioni che hanno scosso il colosso chimico tedesco negli ultimi anni. Ne scrive Der Spiegel

Dividendi in calo: Cosa cambia per gli investitori

In occasione del Capital Markets Day, tenutosi giovedì scorso, BASF ha comunicato che i dividendi per azione saranno ridotti a 2,25 euro all’anno per il periodo 2025-2028. Si tratta di un notevole calo rispetto ai 3,40 euro per azione distribuiti nel 2023. Questo taglio rappresenta una brusca inversione di tendenza per l’azienda, che fino ad ora aveva promesso di mantenere i dividendi almeno stabili.

Per gli investitori, questa notizia segna un duro colpo, soprattutto considerando che BASF è una delle aziende di punta del DAX, l’indice delle principali società quotate in borsa in Germania. Il taglio dei dividendi riflette le difficoltà operative e finanziarie che l’azienda sta affrontando a causa dei costi energetici crescenti.

Un gigante del gas al centro delle polemiche

BASF è la società del DAX con il più alto consumo di gas, una risorsa diventata sempre più scarsa e costosa dopo che la Russia ha interrotto le forniture di gas tramite gasdotto verso la Germania. Di conseguenza, l’azienda si è trovata al centro delle discussioni politiche ed economiche legate all’aumento dei prezzi dell’energia e ai timori di una possibile deindustrializzazione del Paese.

Già nel 2022, BASF aveva annunciato piani per ridurre le operazioni nel suo storico sito di Ludwigshafen, dove prevede di chiudere il 10% degli impianti, con una perdita stimata di circa 2500 posti di lavoro.

Competitività e chiusure: Il futuro di Ludwigshafen

Secondo Katja Scharpwinkel, direttrice dello stabilimento di Ludwigshafen, la maggior parte degli impianti è ancora competitiva nei mercati di riferimento. Tuttavia, ci sono alcune linee di produzione che non generano più profitti sufficienti a causa di problemi di competitività o di sottoutilizzo strutturale.

Queste difficoltà hanno portato BASF ad annunciare, lo scorso agosto, la chiusura di ulteriori impianti a Ludwigshafen. Ulteriori misure di razionalizzazione sono attualmente allo studio.

Ristrutturazioni in vista: Il piano di Markus Kamieth

Sotto la guida del nuovo CEO Markus Kamieth, BASF si sta preparando a una più ampia ristrutturazione del gruppo. Il piano prevede la creazione di quattro core business e di quattro divisioni autonome. Le attività principali si concentreranno su prodotti chimici di base e plastiche, settori in cui BASF punta a crescere e fare acquisizioni.

Per quanto riguarda altre aree, come rivestimenti, agrochimica, materiali per batterie e catalizzatori, Kamieth ha dichiarato che BASF perseguirà opzioni di portafoglio attive solo se queste creeranno valore aggiunto per gli azionisti. Questo potrebbe tradursi in cessioni parziali, offerte pubbliche o fusioni.

Nonostante questi piani di trasformazione, l’annuncio non è stato accolto con entusiasmo dai mercati: nella mattinata di giovedì, le azioni di BASF hanno perso circa il 2% del loro valore.

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La reazione dei sindacati: “Strategia troppo unilaterale”

Non mancano le critiche da parte del sindacato IGBCE e del consiglio di fabbrica di BASF, che considerano la nuova strategia aziendale “troppo unilaterale”. Risparmiare sui costi, sostengono, non è sufficiente per garantire un futuro solido all’azienda.

Il presidente del consiglio di fabbrica, Sinischa Horvat, ha espresso preoccupazione per l’impatto dei continui tagli sui lavoratori, affermando che «i numerosi programmi di risparmio fanno sentire i dipendenti di BASF impotenti» e che per loro «è un periodo di grande incertezza».

Al momento, un accordo in vigore fino al 2025 esclude licenziamenti per motivi aziendali nella sede di Ludwigshafen. Tuttavia, il consiglio di fabbrica ha già chiesto un’estensione dell’accordo fino al 2030, e le negoziazioni con il management sono in corso.


Conclusioni

Con i costi energetici in aumento e un contesto economico sfidante, BASF si trova di fronte a un periodo di grandi cambiamenti. Le ristrutturazioni in atto e i tagli previsti segneranno un nuovo capitolo per il gigante chimico tedesco, che dovrà affrontare sfide significative per mantenere la sua posizione di leadership. Tuttavia, queste decisioni stanno creando un clima di incertezza sia per gli azionisti che per i dipendenti, che guardano con preoccupazione al futuro.